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Il cinema ha scoperto Ottessa Moshfegh, ma non è facile come sembra

Chi riuscirà a portare sullo schermo la sua weirdness un po' respingente?

Il cinema ha scoperto Ottessa Moshfegh, ma non è facile come sembra Chi riuscirà a portare sullo schermo la sua weirdness un po' respingente?

Ho letto Il mio anno di riposo e oblio nella primavera estate del 2021. Facevo un lavoro che odiavo, mi trascinavo attraverso la città sudata e infelice, bevevo troppa Coca Cola Zero. La protagonista del romanzo di Ottessa Moshfegh - una mezza ereditiera insoddisfatta e annoiata che ha il piano ambizioso di narcotizzarsi per un anno intero e poi rinascere come una farfalla da un bozzolo fatto di psicofarmaci e inerzia, che odia la sua vita e tutte le persone che ci stanno dentro - è tutto tranne che simpatica o relatable, ed empatizzare con lei è molto complesso. Eppure (complice lo stile scorrevole della scrittrice, il ritmo ipnotizzante) mi è entrata dentro con forza, rimescolandomi la materia grigia. Adesso, in maniera enfatica ed esagerata ma neanche troppo, parlo di un prima e dopo questo libro nella mia vita adulta. 

Eileen, di William Oldroyd

Il mio anno di riposo e oblio non è l'unico romanzo della scrittrice statunitense di origini iraniane e croate. Si tratta, in realtà, del suo terzo romanzo e viene dopo McGlue - scritto nel 2014 e pubblicato in Italia solo recentemente - ed Eileen, del 2015. Proprio quest'ultimo è stato il primo libro di Moshfegh ad essere portato al cinema. Il film omonimo ha visto la luce nel 2023, diretto da William Oldroyd. Si tratta di una storia di ossessione e amore ambientata negli anni Sessanta. La protagonista è interpretata da Thomasin McKenzie, mentre l'affascinante psicologa Rebecca è stata affidata ad Anne Hathaway. La critica lo ha molto apprezzato. Il pubblico italiano, invece, un po' meno. 

Il mio anno di riposo e oblio è nelle mani di Yorgos Lanthimos

Dopo questo esperimento - che si può definire di successo e che sembra aver sfondato una diga -l'industria cinematografica ha deciso di accogliere l'opera di Ottessa Moshfegh e di traslare sullo schermo addirittura altri tre romanzi. Si tratta proprio di Il mio anno di riposo e oblio, che verrà adattato da Yorgos Lanthimos, già regista di Povere Creature, di McGlue, ambientato su una nave nel 1851, che verrà diretto da Andrew Haigh e infine di La morte in mano, progetto legato al regista David Lowery. I dettagli disponibili su questi progetti sono molto pochi. Non si parla ancora di cast né di sceneggiatura, e non sappiamo se l'autrice parteciperà alla scrittura della sceneggiatura come aveva fatto nel caso di Eileen.

@lanaspinkbanisters4 watching movies all day as a tribute to my year of rest and relaxation #fyp #myyearofrestandrelaxation #girlblogger #real som original - anelise.

Queste notizie hanno molto emozionato i fan della scrittrice, che si sono scatenati con il fancasting. Se Lanthimos può essere definito un buon match per le storie ossessive, oscure, ambigue, sottili e penetranti di Moshfegh, non sappiamo ancora come se la caveranno gli altri registi. È bello che un'autrice relativamente giovane e di successo venga valorizzata, bello anche che ci sia la possibilità, per lei, di avere controllo sulle sceneggiature. I suoi mondi crudeli, apatici e respingenti, però, non sono facili da trasportare sul grande schermo. Non vediamo l'ora di scoprire se questi registi ci riusciranno o meno.