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Céline Dion e l'incredibile resilienza delle donne

Il documentario sull'artista è una testimonianza di forza e potenza nonostante tutto

Céline Dion e l'incredibile resilienza delle donne Il documentario sull'artista è una testimonianza di forza e potenza nonostante tutto

Céline Dion è una leggenda, e su questo non ci piove. Lo è ormai da anni, da quando la sua voce potente e il suo carattere gentile ma determinato l'hanno portata sul tetto del mondo (e sui palchi di suddetto mondo) con My Heart Will Go On. Adesso, l'interprete torna sulle scene nonostante tutto e attraverso un documentario a lei dedicato, disponibile dal 25 giugno su Prime Video, manda una lettera d'amore ai suoi fan e alla musica.

La carriera di Céline Dion

Céline venne scoperta a soli 13 anni dal manager René Angélil, che diventerà in seguito suo marito. Era il 1981. Nel 1988 partecipa all'Eurovision Song Contest. Il primo album in lingua inglese arriva poco dopo, nel 1990, e segna il suo ingresso nel mondo della musica internazionale. L'esplosione avviene alla fine dei Novanta, con Titanic. La canzone My Heart Will Go On è diventata uno dei singoli più venduti di tutti i tempi e ha vinto numerosi premi, tra cui l'Oscar per la Miglior Canzone Originale. Nel 2003, dopo una breve pausa, arriva la prima residence a Las Vegas, che poi si ripeterà nel 2011, durando addirittura fino al 2019. Recentemente, dei problemi di salute le hanno impedito di esibirsi, costringendola a posticipare diverse date del suo tour europeo previste per la fine del 2022. L'artista è infatti stata colpita da un un raro disturbo neurologico autoimmune.

Il documentario I Am Céline Dion e la malattia

Proprio su questi ultimi due anni - sulla Sindrome della Persona Rigida, sugli spasmi muscolari che le rendono difficile esibirsi e addirittura camminare e sul modo in cui ha affrontato il dolore - si concentra il documentario I Am Céline Dion, diretto da Irene Taylor e prodotto da Amazon MGM.  Il documentario include immagini d'archivio e dietro le quinte della carriera della cantante, oltre a interviste mai viste prima in cui la celebre artista racconta la sua condizione. Quello che ne viene fuori è il carattere granitico di una donna che non si spezza di fronte alle difficoltà, che ha lavorato incessantemente per tornare sul palco e che sul palco trova la sua linfa vitale e la sua motivazione per continuare ad andare avanti. Un esempio di resilienza tutta femminile che tocca i cuori e giustifica il tono forse un po' agiografico del documentario, tutto da guardare con un bicchiere di vino (o una bevanda analcolica) e una scatola di fazzoletti.