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Raccontare la fine della propria storia online fa bene?

Abbiamo chiesto a una psicologa come affrontare una brutta rottura sui social

Raccontare la fine della propria storia online fa bene? Abbiamo chiesto a una psicologa come affrontare una brutta rottura sui social

Jeyenne Romo, infermiera dell'Arizona, ha deciso di annunciare la sua rottura dal fidanzato con un carosello su Instagram semplice quanto incisivo, che mostrava prima una foto romantica di coppia e poi uno screenshot dal profilo Tinder dell'ex. Ebbene sì, un tradimento condiviso con tutto il mondo che, riportato a galla su TikTok dopo 4 anni, continua a far parlare di se. Jeyenna ha infatti raccontato con ironia la sua storia per dimostrare che anche le rotture vanno annunciate, e non è l’unica. Il dibattito pubblico sembra essersi diviso in due: c’è chi trova questo gesto inappropriato, fuori luogo, da pieno oversharing e poco rispettoso per la fine di una relazione. Dall’altro lato, invece, c’è chi ritiene che azioni del genere possano aiutarci a superarla ed elaborarla meglio. Sarà vero?

 Cos'è l'oversharing? Parola alla psicologa

Non esiste una risposta univoca per rispondere alla domanda "cosa fare dopo una rottura?", ma per aiutarci abbiamo chiesto un parere a Gaia Cavalleri, psicologa. Partiamo dall'inizio. Per oversharing si intende: "La divulgazione di una quantità eccessiva o inappropriata di informazioni personali, specialmente in contesti in cui tali informazioni sono inaspettate o ingiustificate. Ciò si verifica sia online che offline, spesso creando disagio o imbarazzo per coloro che ricevono le informazioni e talvolta rammarico per chi condivide troppo". Cosa c'entra con la psicologia? Tutto. "L'oversharing è un fenomeno multiforme che affonda le sue radici nel soddisfare bisogni psicologici, spesso agendo come meccanismo di difesa per affrontare avvenimenti che ci sconvolgono. Comprendere i motivi dietro questo fenomeno ci consente di affrontarlo con consapevolezza per creare connessioni più sane, sia online che offline" ci spiega infatti la psicoterapeuta.

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Raccontare i fatti privati online fa bene?

Gli aspetti positivi di questa abitudine non mancano, secondo Cavalleri: "Condividere dettagli relativi alla propria vita personale può essere liberatorio e permette di confrontarsi con pareri diversi dal proprio, ragionando sul modo migliore di affrontare una determinata situazione o fare ordine tra i pensieri. Infatti, le rivelazioni personali sono in grado di creare intimità e connessione tra due o più interlocutori (non a caso anche il pettegolezzo, può creare un forte senso di appartenenza di gruppo - Jolly et al. 2021)". Gaia ci fa notare anche che questa tendenza ha origini antichissime, anzi, potremmo dire intrinseche alla natura umana: "Secondo Carbone e Lowenstein (2023), l’eccessiva condivisione dipende dal fatto che le rivelazioni personali innescano una risposta emotiva intensificata, generando un marcato entusiasmo nel continuare a portare avanti la conversazione. I ricercatori, inoltre, sostengono che la condivisione eccessiva non sia altro che un motore di ricerca primitivo, in quanto necessaria per la sopravvivenza. Infatti, mediante la comunicazione e lo scambio di esperienze personali, i nostri antenati erano in grado di apprendere tecniche migliori per cacciare o proteggersi dalle intemperie, ma anche per motivare i membri di un determinato gruppo sociale a seguire determinate regole e mantenere l’ordine e la coesione di gruppo".

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Gli aspetti negativi dell'oversharing

La psicologa fa luce sulla questione e ci invita a riflettere sul fatto che esporre i propri fatti privati online però, può comportare anche tanti aspetti negativi: "Bisogna stare attenti alle persone con cui si condividono determinati aneddoti perché ciò può portare a risvolti negativi. Quando ci troviamo in uno stato di nervosismo o di eccitazione intensi, infatti, può risultare difficile mantenere il silenzio o evitare di riferire determinate informazioni. Secondo una ricerca di Shabahang et al (2022) condividere troppo online è collegato a stati ansiosi, ricerca di attenzione e dipendenza dai social media. Gli individui spesso si rivolgono ai follower per affrontare sentimenti di solitudine e fare amicizia online quando hanno difficoltà con le connessioni nel mondo reale. Sebbene questo possa spesso essere una vera fonte di supporto e uno spazio in cui farsi sentire se ci si sente emarginati o ignorati, condividere troppo online può anche creare un falso senso di vicinanza con un vasto pubblico, alimentando la convinzione di connessioni significative che in realtà possono essere superficiali".

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Come superare una rottura ed evitare oversharing

Se vi trovate in un momento di difficoltà e pensate di non avere gli strumenti per affrontare al meglio la fine di una relazione, vi consigliamo di rivolgervi ad uno specialista. Gaia Cavalleri chiarisce infatti che: "Quando si affrontano emozioni travolgenti non avere strumenti adeguati per autoregolarsi emotivamente può anche portare a uno sfogo unilaterale. Condividere troppo, specialmente in periodi difficili, può rappresentare un tentativo di dare un senso alle proprie emozioni e cercare supporto dagli altri. Ulteriori fattori psicologici coinvolti nella condivisione eccessiva includono un esaurimento dell'autocontrollo. La ricerca mostra che per coloro che soffrono di ansia sociale, l'interazione sociale può essere estenuante a causa del processo di utilizzo delle risorse mentali per gestire l'ansia ed evitare il rifiuto sociale. Ciò porta a una mancanza di di autocontrollo, portando a una condivisione senza inibizioni". E non è tutto: "Un altro fattore psicologico che contribuisce alla condivisione eccessiva è il narcisismo. Gli individui con tendenze narcisistiche possono provare un desiderio insaziabile di attenzione e ammirazione e cercare di soddisfarlo condividendo risultati personali, esperienze o persino difficoltà su una piattaforma pubblica".

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Cosa fare al posto dell'oversharing

La conclusione della psicoterapeuta non lascia adito a dubbi: "Nonostante soddisfi bisogni psicologici immediati, la ricerca costante di convalida attraverso la condivisione eccessiva può portare a un ciclo di dipendenza dall'affermazione esterna. Coltivare l'autostima intrinseca e la resilienza può aiutare a evitare di fare affidamento esclusivamente sulla convalida esterna, che è spesso fugace e imprevedibile". Come fare allora per evitare l'eccessiva condivisione? Tra i consigli, quello di pensare sempre a bilanciare la conversazione, parlando ma anche avendo cura di ascoltare davvero e di rispondere nel merito, senza monopolizzare la conversazione. Ancora, un'indicazione vecchia come il mondo ma sempre valida: prima di parlare, di scrivere il Tweet, di pubblicare il TikTok aspetta un po', fai una pausa, torna a mente fredda. Ha ancora senso? Infine, individua, approfondisci e impara a gestire i tuoi trigger. Cosa ti spinge all'oversharing? Smontare il meccanismo è il primo passo per risolverlo.