Non riusciremo mai a liberarci di Twilight

Ho scoperto la saga di Twilight al liceo, con l'uscita del primo film al cinema. Era il 2008, e la vampiri-mania aveva conquistato il mondo intero, soprattutto le ragazze dai 13 anni in sù. Robert Pattinson fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mi ricordo come fosse ieri che quando finii di leggere New Moon mi avventurai dopo scuola sotto la pioggia torrenziale per raggiungere la libreria più vicina e chiedere se fosse disponibile Eclipse. Non lo era, la costernata ma molto gentile libraia stava aspettando la spedizione della ristampa, e sicuramente non ero stata la prima quel giorno a chiederglielo. Insomma, Stephenie Meyer, con le sue storie mormone su vampiri che si innamorano di umani, umani che si innamorano di vampiri, figli che sono mezzi umani e mezzi vampiri e licantropi che non sono tanto contenti di questa cosa ci teneva in pugno, e il suo ascendente dura ancora oggi.

Di cosa parla Midnight Sun 

A buttare benzina sul fuoco del costante dibattito online e sui social network su Twilight ci ha pensato l'autrice stessa, che ha rilasciato nel 2020 Midnight Sun, nuovo libro che racconta gli eventi originali (che erano narrati dal punto di vista di Bella Swan, goffa ragazza appena arrivata a Fork) da quello di Edward Cullen, affascinante e ombroso vampiro per sempre adolescente. La storia pre-pubblicazione è lunga e travagliata, quella post pubblicazione invece no: il libro è stato acquistato ben 1 milione di volte nella prima settimana dalla pubblicazione nonostante le recensioni da parte della critica, che sono state nel migliore dei casi mixed. 

La nuova serie animata su Netflix e la Twilight Mania

Adesso, l'opera diventa una serie animata. Lo ha annunciato Netflix, senza aggiungere altri dettagli. La notizia è freschissima e l'entusiasmo dei fan è difficile da esprimere a parole, anche se qualcuno protesta. Perché deve essere animata? La verità è che si tratta di una mossa abile, che sfrutta l'hype che continua a circondare il fenomeno, senza sostituire nell'immaginario collettivo i volti che ormai vengono associati alla storia, cioè quelli degli attori protagonisti. La domanda vera, qui, è: cos'ha Twilight di così affascinante? Perché non ci libera dalla sua stretta? Perché, a quasi 20 anni dalla sua uscita (il primo libro vide la luce nel 2005 negli Stati Uniti) siamo ancora qui a parlarne nonostante tutte le controversie, le spinte religiose e pro-life che si nascondono (e neanche tanto bene) sotto la trama amorosa, antecedente anche alla grande esplosione BookTok degli Young Adult e dei Romantasy, meglio se spicy?

Proviamo a rispondere alla domanda

Abbiamo di fronte dei libri facili, scorrevoli, a tratti melensi. Il momento fu propizio, la formula era brevettata: una storia d'amore che sconfigge tutte le difficoltà, che supera la differenza tra umani e vampiri, minacciata oltre che dalle spinte interne (siamo troppo diversi, io bevo il sangue e tu hai il sangue ecc) da quelle esterne, dai Volturi, da James. Nonostante tutti gli ostacoli, Bella ed Edward riusciranno ad amarsi, e i lettori di romance sovrannaturale non hanno mai voluto altro. Se a questo aggiungiamo prima la recente spinta ai reboot, ai prequel e ai sequel, alla ripresa ossessiva e nostalgica di vecchi successi, nella speranza di poterli spremere ancora un po' e, poi, la tendenza ancora più recente ad analizzare i media della nostra infanzia con video essay ad hoc e interi podcast dedicati, allora il quadro diventa chiaro. Nel 2024, Twilight intercetta tendenze e fa discutere, e finché continuerà a farlo gli studi di produzione non lo lasceranno andare. Da parte nostra il giudizio è sospeso, almeno fino all'uscita della serie animata.