La girlhood online è un mostro a tre teste
Essere silly, allegre e frivole è un bene, ma ci stiamo rinchiudendo in categorie difficili da superare?
12 Settembre 2024
Ne parliamo da mesi, e da mesi il tema cresce, si sfuma, si allarga, diventa a tratti reazionario, a tratti rivoluzionario, senza soluzione di continuità. Avete presente l'Idra di Hercules, da cui nascono altre teste ogni volta che ne viene decapitata una? Il discorso su cosa vuol dire essere donne oggi, sulla girlhood, sul diritto alla spensieratezza e alla frivolezza delle ragazze è proprio così, un mostro tutto da gestire e da controllare, forse anche da capire e infine da addomesticare. Cerchiamo di spiegare e motivare le argomentazioni opposte, quelle di chi pensa che sia una trappola di stereotipi e quelle di chi pensa che sia empowering, per capirne di più.
Abbiamo diritto a essere frivole e allegre in una società che ci vuole sole e cattive
È vero che la società ci spinge a crescere troppo in fretta, a prendere spazio anche quando è difficile, a sforzarci di agire, di sgomitare, di farcela. Perché è difficile, perché è nuovo, perché prima non era permesso alle donne e adesso invece un po' di più, ma bisogna insistere. Bisogna imparare a essere menefreghiste ma anche a prendere tutto mortalmente sul serio, di petto, a mettersi in competizione. La libertà di fare carriera, di esistere, di fare sesso con chi ci pare, di fare quello che vogliamo con il nostro corpo è una cosa che ci siamo conquistate e ci stiamo ancora conquistando con fatica, e per tenercela bisogna essere serie e calme, sempre e in ogni situazione. Assertive, competenti, non mostrare mai e poi mai il fianco a chi ci vuole attaccare. non bisogna essere infantili, gioiose, frivole, perché queste sono cose da femminucce, e noi siamo donne contemporanee, macchine da guerra. Non bisogna interessarsi al rosa, al pilates, a qualsiasi cosa possa tornare a questa dimensione. Testa bassa contro un muro. In questa ottica, il diritto alla leggerezza è un'altra delle cose da proteggere e da espandere, ed è innegabile.
@videodiarybyme Love being a girl with silly little hobbies!
La silly girlhood è dannosa: gli stereotipi
Questo diritto alla frivolezza, però, ha dei limiti. Li ha perché viviamo in una società, a contatto con altre persone, a contatto con degli stereotipi. Perché il pensiero critico è una merce rara, perché va allenato altrimenti va perduto, come le lingue straniere. Perché i trend online si evolvono, prendono forza, perdono di vista il punto di partenza ed escono nel mondo, a mordere. Lo abbiamo visto ad esempio con la girl math, che da divertente forma di video brevi è tornato indietro, all'origine, allo stereotipo che vuole le donne come più portate per le materie umanistiche, meno scientifiche e meno adatte a far di conto. Lo stesso triste destino è toccato alla girl dinner, che ci ha messo meno di un milioncino di visualizzazioni TikTok a trasportarci nel mondo dei blog pro-ana e nell'invito al disturbo alimentare. E se questo chiuderci dentro categorie non finisse per instupidirci?
La soluzione sta fuori dall'online, in una visione complessa e sfaccettata
È difficile tradurlo sui social, difficile portare con sé ovunque si vada una visione complessa della realtà che accolga tutte le istanze, ma è necessario, soprattutto quando dall'online si passa all'offline. La semplificazione della realtà, che sembra necessaria sui social network e per l'efficacia e successo dei contenuti, si allarga a macchia d'olio, come il petrolio nelle oasi marittime e sulle zampe delle tartarughe marine, e arriva ovunque. Sul lavoro, nelle nostre relazioni, nelle nostre amicizie. È per questo che, parlando con le nostre amiche, ci sentiamo dire in maniera seria che "lui è un labrador, lei è un gatto nero", o che "io sono una sorella maggiore, lui un fratello minore". Come se queste categorie, nate per dire tanto in poco, per essere incisive sui social, fossero applicabili alle mille sfumature della vita vera, come se avessimo un limite di caratteri, un limite di definizioni. Non è così, e forse dobbiamo riappropriarci della complessità perduta, anche nelle parole. Agli uomini viene chiesto di scegliere l'una o l'altra cosa? Il serio o il faceto?
@heidsbecker Oooooo shes on another date? So many flops!
original sound - Heidi Becker
Proteggere le ragazze e la femminilità contemporanea
In quanto donne adulte, donne sfaccettate, donne che sanno (e che devono saper) essere frivole, assertive, serie, scherzose, allegre, determinate tutto insieme. Allora è compito nostro riprenderci le nostre sfaccettature, scegliere di non scegliere, non farci limitare. Soprattutto, è compito nostro affermare una femminilità senza confini né schieramenti, insegnarla a chi viene dopo di noi, alle ragazze giovanissime che sui social decidono chi vogliono essere senza sapere che possono essere tutto. Perché le donne non sono bambole né meme, le donne sono persone che possono decidere cosa il termine femminilità significa per loro, a una a una, in una pluralità di voci senza fine che ci è costata tanto ma che significa ancora di più.