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La maternità surrogata in Italia: proviamo a fare chiarezza

Cosa significa reato universale e quali sono le criticità della proposta di Fratelli d'Italia

La maternità surrogata in Italia: proviamo a fare chiarezza Cosa significa reato universale e quali sono le criticità della proposta di Fratelli d'Italia

Una definizione apparentemente semplice per una molteplicità di sfumature. Con l'espressione maternità surrogata, infatti, si definisce la pratica secondo cui una donna - spesso dietro compenso - decide di portare avanti una gravidanza per conto di un'altra donna o di una coppia di genitori. Semplice, no? Per niente. Pratica utilizzata liberamente dalle star oltreoceano, basti pensare alle donne della famiglia Kardashian e a Paris Hilton, la maternità surrogata è teatro di grandi dibattiti in Italia e in Europa, ma andiamo con ordine.

Maternità surrogata in Italia oggi: la proposta del governo di Fratelli d'Italia

Ad oggi la maternità surrogata è già reato in Italia. Lo ha deciso la legge 40 del 2004, che punisce con reclusione dai 3 mesi ai 2 anni e con una multa dai 600mila al milione di euro chiunque "realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o embrioni o la surrogazione di maternità". Adesso, su promozione e firma della deputata di Fratelli d'Italia Carolina Varchi, un ddl vorrebbe estendere il reato, rendendolo universale, dunque possibile da imputare anche a cittadini italiani che ricorrono alla procedura all'estero, in uno dei Paesi che lo consentono. Questo emendamento, passando al Senato, è diventato legge.

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È verosimile? Non tutti ne sono convinti

Non tutti lo accettano o lo reputano realistico. Secondo l'Associazione Luca Coscioni, nella persona di Filomena Gallo, la norma - se dovesse passare - sarebbe inapplicabile perché priva di fondamento giuridico e non rispettante il principio della doppia incriminazione, che stabilisce che per punire in Italia un reato compiuto in un altro Paese è necessario che la procedura sia considerata effettivamente reato anche nel Paese in cui si va a compiere. Dubbi, come riportato da nxwss, anche per il professore di Diritto penale Gian Luigi Gatta, questa volta in merito all'applicazione concreta di questa proposta. 

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Una questione ricca di sfumature

In realtà, le criticità nei confronti della maternità surrogata vengono sollevate oltre che dalla destra anche dalla sinistra internazionale. Se Fratelli d'Italia è da sempre fan della famiglia tradizionale, in cui un uomo e una donna generano più prole possibile senza nessun intervento "artificiale" o da parte di terze persone, ed è quindi per questo che si scaglia contro la procedura, anche senza garantire nessun tipo di assistenza o sicurezza alle giovani madri che tanto vorrebbe, da sinistra la questione è intersezionale e molto più sfaccettata. In questo caso, la polemica si concentra sulla remunerazione e quindi diventa un problema sociale, di classismo. È giusto che una donna - di solito - ricca utilizzi a suo piacimento il corpo di una donna più povera? Sarebbe più giusto fare un distinguo secondo motivazioni, considerando dunque lecita una maternità surrogata per questioni mediche e illecita una per motivazioni estetiche? Il dibattito è aperto, ma quello che è certo è che una proposta di reato universale è quantomeno inverosimile.