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L'effetto Jolie, Bianca Balti e il discorso sulla malattia online

Cosa è giusto e corretto dire o non dire su un tema così delicato?

L'effetto Jolie, Bianca Balti e il discorso sulla malattia online Cosa è giusto e corretto dire o non dire su un tema così delicato?

Bianca Balti sta affrontando un cancro alle ovaie, e lo ha rivelato lei stessa su Instagram ormai un mese e mezzo fa. "Domenica scorsa sono stata al pronto soccorso e ho scoperto che il mio dolore nel basso ventre era un cancro ovarico al terzo stadio" ha scritto. "È stata una settimana piena di lacrime ma soprattutto di amore, speranza, risate e forza. Ho un lungo viaggio di fronte a me, ma so che lo batterò. Per me stessa, per le persone che amo (le mie figlie in cima alla lista) e per tutti quelli che hanno bisogno di forza: vi presto un po' della mia, perché ne ho a bizzeffe". A questo messaggio sono seguiti diversi post a tema, fino a quello in cui la modella, che sta affrontando le cure, ha deciso di rasare i capelli, per anticiparne gli effetti e prendere tutto di petto.

Le reazioni social ai post di Bianca Balti sulla malattia

Nonostante i suoi messaggi siano sempre estremamente positivi, tra i commenti ammirati e positivi - che non possono fare a meno di sottolineare la sua bellezza e la sua positività, la sua sincerità e la sua fiducia contagiosa - qualcuno non è stato contento. Viene contestato, in particolare, il racconto del cancro come di una battaglia da affrontare, con l'implicazione che chi soccombe lo fa perché debole, perché non è stato abbastanza abile da conquistare il cattivo. Viene contestato anche il privilegio mai sottolineato, quello di affrontare una brutta malattia da una posizione di benessere economico, senza avere paura di perdere il lavoro o di andare in bancarotta per le cure, per cercare i migliori esperti del Paese o del mondo. Viene contestata, infine, l'effettiva efficacia di questi post, visti da alcuni come potenzialmente fastidiosi e inutili invece che come uno sprone o un'ispirazione.

Il parere delle dottoresse

Un'altra prospettiva, però, viene fornita dalla senologa Alberta Ferrari che su Instagram, riportando le parole di "Elisabetta, psico-oncologa esperta in BRCA", scrive: "Il cosiddetto effetto Jolie ha portato ad un unico dato significativo, vale a dire una maggiore richiesta di consulenza genetica da parte delle donne, una maggiore consapevolezza sul rischio genetico... e questo sarebbe un esempio sbagliato da seguire? Inerente alla scelta di riduzione del rischio, inoltre, la Jolie ha optato per entrambe le chirurgie, non solo la mastectomia. La Balti la stava valutando, ha condiviso sui suoi social il suo vissuto e i suoi dubbi, e sicuramente da un punto di vista sanitario sarà stata edotta sui rischi e sui limiti della sorveglianza ovarica. Ma la scelta è sempre individuale, e non facile da prendere". E poi ha concluso: "Basta con questi titoli che instillano il senso di colpa, che semplificano eccessivamente un argomento complesso. Si tratta di donne che di fronte alla notizia della presenza di una mutazione patogenetica nella loro famiglia hanno deciso di sapere, hanno preso scelte autonome e consapevoli, ma non solo… hanno condiviso pubblicamente tutto il loro percorso perché essendo personaggi pubblici si sono sentite responsabili per tutte le altre donne. A queste donne va detta una sola cosa: grazie per la condivisone e sì siete esempi giusti da seguire. Ora però cerchiamo di portare rispetto a chi si sta curando…"

L'effetto Jolie spiegato

Insomma, la posizione delle dottoresse è chiara, e ci si aspetta - e augura - un "effetto Bianca Balti" in Italia, come fu per Angelina Jolie nel 2013. Vi ricordate? L'attrice annunciò al mondo intero che si era sottoposta a un intervento di duplice mastectomia per prevenire il rischio di sviluppare un cancro al seno. La sua decisione fu motivata dal fatto che la mamma, la nonna e le zie sono tutte venute a mancare a causa di questa patologia, ma anche dal fatto che fu accertata in lei la presenza del gene BRCA1, che aumenta il rischio di tumore al seno. Le sue dichiarazioni crearono scandalo, ma soprattutto sensibilizzarono l'opinione pubblica. Moltissime persone, infatti, ispirate da lei, non solo ricorsero a mastectomie preventive, ma si sottoposero a test genetici per verificare la presenza dei geni "pericolosi". E lo stesso aveva fatto Bianca Balti nel dicembre 2022, con una mastectomia preventiva e con l'intenzione di fare lo stesso alle ovaie. 

@lindseyyybeth The Angelina Jolie Effect #fyp #empoweringwomen #womenempowerment #brca #brca1 #brcapositive do you wonder where my smile went? - tearo, the ghost

Esiste un modo giusto di reagire a una diagnosi di tumore?

Il tema è delicato, anzi delicatissimo. Alcuni lo vivono come intimo e personale, altri cercano di farne uno show, per trovare forza in se stessi ma anche per aiutare gli altri. Le reazioni sono sempre forti, in una direzione o nell'altra. Se al dibattito pre-esistente su come si affrontano le cure oncologiche si intreccia quello sul privilegio e sull'inaccessibilità della prevenzione e delle cure, poi, la questione si complica ulteriormente. Cosa è giusto e cosa è sbagliato? Nulla, quando si parla di una patologia potenzialmente mortale, e tutti noi abbiamo diritto ai nostri sentimenti e alle nostre sensazioni nei confronti di qualcosa di così grande e complesso. Se può essere utile, allora, facciamo silenzio e lasciamo alle donne malate la libertà di gestire il loro percorso di cura, anche dal punto di vista della comunicazione.